sabato 16 novembre 2013

Intervista su Tutti Pazzi Fanzine 18


INTERVISTA ai L.e.i.s.f.a. Su Tutti Pazzi N.18
Riportiamo qua per intero l'intervista ai Luca E I Suoi Fantastici Amici apparsa sul Numero 18 della Fanzine Hardcore "Tutti Pazzi", da sempre edita da Roberto. L'intervista è leggermente datata, ma del resto con i tempi dell'autoproduzione e del cartaceo sono cose che capitano. Il tour in Germania alla fine l'abbiamo fatto con i Majak e lo split uscirà con i nostri zii milanesi Essere. Ringraziamo di cuore Roberto per lo sbattone e l'intervista. Lunga vita a Tutti Pazzi e a tutti gli agitatori cartacei!

1) Biografia
  1. Allora, andiamo per ordine. I L.E.I.S.F.A. Nascono nella primavera/estate del 2011 dall'unione di due gruppi già in precedenza attivi sul suolo Ligure e Nord-Italiano , I Boxing Dogs e i NONE(entrambe le esperienze continuano in una forma o nell'altra ad esistere tutt'oggi). In quest'annetto e mezzo di attività circa abbiamo suonato in giro una ventina di concerti, fra cui anche una breve escursione all'estero con i nostri compari e concittadini Distemper e abbiamo fatto appena uscire un Ep/Demo, pubblicato assieme ad una fanzine per Lanterna pirata Records. Quest'ultima è la distro/etichetta D.i.y. Di Gippy(cantante) e racchiude un po tutte le sue attività in fatto di autoorganizzazione e autoproduzioni. Fra noi cinque baldi giovini c'è chi studia all'università e chi è invece disoccupato da ormai qualche anno a questa parte. Suonare è qualcosa che ci ha in qualche maniera unito in questi ultimi anni(siamo tutti classe '91 e suoniamo dal 2007). Motore principale dei L.E.I.S.F.A. è da una parte l'amicizia fra i vari componenti(alcuni di noi si conoscono fin da bambini), dall'altra la voglia di girare e viaggiare quanto più possibile e vedere/vivere nuovi posti e nuove situazioni, il tutto sempre nel totale spirito del Do-it-Yourself e dell'autogestione. Aggiungiamo inoltre che nessuno di noi si chiama Luca. Il nome è una sorta di tributo aun nostro amico, che ci ha più o meno seguito fin dai nostri esordi, quindi noi siamo al massimo i suoi fantastici amici(anche se qualcuno di noi sarebbe a favore di un cambiamento del nome).

2) Parlatemi del vostro demo e anche dell'ottima idea di accoppiarlo con una fanzine
  1. "Che L'Inse?" È uscito il 26 Gennaio 2013 in 100 copie duplicate e assemblate a mano per la già sopra citata Lanterna Pirata Records, nata nel 2008/2009, ed è in maniera abbastanza diretta il frutto degli ultimi anni di travaglio passati fra il suonare in giro, l'organizzazione di concerti qua a Genova(panorama alquanto bizzarro sul quale ci soffermeremo più a lungo in seguito), la crescita a livello individuale e personale ed il coseguente doversi rapportare con una realtà percepita come non curante, menefreghista e spesso ostile nei confronti delle più concrete proposte e tentativi di cambiamento. I testi del disco(spesso riarrangiati alla musica creata in saletta dagli altri membri del gruppo) e la fanzine sono stati curati da Gippy e si incentrano primariamente su esperienze personali spesso scioccanti o che lo hanno comunque "scosso" in qualche modo. Racchiudono un forte messaggio postivo, nonostante le apparenze possano spesso suggerire il contrario, inquanto incitano ad una reazione nei confronti della quotidiana omologazione dell'individuo, spronando alla ricerca di una propria indipendenza, che sosteniamo vada sempre rivendicata con forza e determinazione. La fanzine nasce invece più come supporto complementare, mirato a raccontare esperienze e dare voce a persone incontrate durante il nostro cammino. Ci sono cose che vanno spiegate e raccontate per le quali non bastano canzoni da un minuto e mezzo in media, insomma. La Fanzine cartacea è un supporto sicuramente più "tangibile" rispetto ad un blog o una webzine e di conseguenza anche più intimo e personale, più genuino! Loser Times è un progetto che nasce quindi più per urgenza espressiva e dalla voglia di volersi esporre e spiegare anche a coloro che magari col tupa tupa come "genere" non vanno tanto daccordo, piuttosto che per nostalgia di tempi che non abbiamo mai vissuto. Chi sostiene che il cartaceo sia un formato obsoleto evidentemente non ha mai scritto e/o distribuito una fanzine ;).

3) Voi siete molto giovani,sapete che la scena HC PUNK italiana ha avuto una lunga storia negli anni 80...cosa sapete di quei tempi?
  1. Della "scena" hardcore e punk degli anni ottanta direttamente sappiamo solo ciò che ci è stato raccontato da persone che all'epoca l'hanno fatta e/o vissuta(nel caso di Gippy e Roby anche dai propri genitori), e ciò che si apprende leggendo e guardando la sempre più impressionante mole di biografie e documentari che sono usciti sopratutto ultimamente in materia. Sappiamo che in paesi come l' Italia e L'Olanda o più generalmente in Europa ha dato una forte spinta di attività a tutta una serie di situazioni occupate e autogestite che, in parte, sono durate fino ai giorni nostri(ad esempio El Paso a Torino) . Leggendo e facendosi raccontare le esperienze di chi certe cose le ha vissute all'epoca si inizia poi a capire che molte delle difficoltà che si affrontavano allora sono essenzialmente le stesse di oggi, una volta sorvolato sul fatto che oggi comunicare e organizzarsi risulta comunque più facile. Un esempio che molta gente fa è quello di uno scambio di dischi o dell' organizzazione di tour che se all'epoca potevano richiedere anche diversi mesi oggi si possono tirare su in una frazione del tempo. Pensiamo in sostanza che certi "fenomeni" culturali/sociali(chiamiamoli cosi) vadano comunque studiati e contestualizzati al presente, che sia molto importante documentarsi il più possibile su cosa sia stato e su cosa è il punkhardcore, in modo da poterlo "interpretare" in chiave più "attuale". La musica può essere bella ed incazzata finchè si vuole, ma se non la si sa coordinare al suo contesto storico e sociale di provenienza ne si trae ben poco. A volte può risultare più utile leggere un libro sul punkhardcore per vedere cosa ne pensano le persone che lo hanno vissuto anche a distanza di decenni, piuttosto che ascoltare la musica e basta.

4) Che significa per voi essere una band HC...ritenete giusto unire la politica alla musica?
  1. Essere una band hardcore per noi significa in primis cercare di essere delle persone genuine ed oneste sopratutto con se stessi. Lanciare dei messaggi in base a quanto si sentano urgenti e non in base a quanto siano popolari. E' quella buona sensazione che si ha quando si è cercato di condividere quel poco che si ha con persone dalla mentalità affine, e quando con quel poco si sente di avere raggiunto molto. E' sicuramente un buon modo per vedere più spesso amici che abitano lontano da noi e che normalmente incontreresti assai di rado. Ma forse più che altro essere una band hardcore significa l'autogestione allo stato puro di tutto quello che concerne le proprie attività, CIO VALE NON SOLO PER QUELLE MUSICALI. E' più una questione di approccio all'esistente che di semplice genere musicale. Affrontare le difficoltà e gli ostacoli che la vita ti pone quotidianamente davanti con impegno e costanza, per concretizzare una propria visione dello "stare insieme". Penso che tutto ciò che abbiamo appena elencato risponda in maniera abbastanza chiara anche alla domanda sulla politica. La politica è fatta di scelte e di azioni che partono dall'individuo e si riperquotono sulla realtà che ci circonda e ogni azione ed ogni scelta, per quanto piccole a volte apparentemente insignificanti, portano con se delle conseguenze. Anche scegliere di suonare in e a determinate condizioni, per determinate comunità di persone è una scelta e, a suo modo, è politica.
5)Esiste per voi una scena HC italiana?C'è cooperazione tra i vari gruppi o esiste anche della gelosia?

  1. Ogni tanto ci scappa sinceramente da ridere quando vediamo gente che ci parla di "scena hardcore", quasi come se stesse parlando di chissà quale entità superiore al comando di pochi eletti(sopratutto per quanto riguarda Genova). Riguardo alla tua domanda: beh, sicuramente esistono un sacco di persone sparse per il globo e anche nel nostro paese, che approcciano questo genere di questioni con molta passione e dedizione, senza guardare troppo al lato economico della cosa e che quindi merita tutto il nostro rispetto. Una cosa che spesso ci ripetiamo tra amici quando si parla dell'argomento è che "la prima (e unica?) regola di una buona scena è che la scena non esiste". Una spiegazione che ci sentiamo di dare in merito a questa affermazione, che spesso salta fuori dai nostri discorsi, è che si, esiste sicuramente un certo livello di cooperazione fra realtà anche diverse fra loro, ma con punti in comune, al quale si potrebbe anche dare il nomignolo di "scena". E' anche vero che vi è un sacco di gente che approccia la questione dell'organizzazione dei concerti ecc...come un vero e proprio "business" e che fa le cose primariamente per tornaconto personale e per gonfiare il proprio ego con vanterie di dubbia credibilità. Noi partiamo sempre dal presupposto che ci piacerebbe vivere in un mondo dove la gente ragiona più come una comunità e meno come un mercato e, come è vero che a volte molte persone e gli amici ci hanno dato una valanga di buoni ricordi e soddisfazioni, è anche vero che le delusioni fanno parte della vita. Rispondendo quindi alla tua domanda: la coesione e la gelosia sono parte integrante della nostra esistenza e quindi anche della "scena hardcore punk". Preferiamo comunque agire come se questa fantomatica "scena" non esistesse ;)

6) Sapete che all'inizio c'era una corrente di punk portata alla distruzione,al nichilismo etc...poi c'è statala contrapposizione con il movimento STRAIGHT EDGE...quali delle due secondo voi è la migliore via?

  1. Domanda molto interessante...Anche su questa domanda vale prima di tutto il discorso sulla scelta di vita personale. Da un punto di vista prettamente storico c'è da dire che tutta la questione dello Straight Edge ha raggiunto nel corso degli anni ridicoli apici di abuso e "fascistizzazione". Come al solito anche in questo caso è toccato a gente poco "informata" ingigantire una semplicissima affermazione del povero Ian Mac Kaye( prima questa e Out Of Step e poi Guilty of Being White...tutte lui se le è beccate ;) ), fino a fargli assumere caratteristiche di un movimento estremista ed eccessivamente militante(rimandiamo al discorso precedentemente fatto sul documentarsi). Pensiamo che lo Straight Edge come "movimento" abbia certamente avuto una sua importanza, in contrapposizione alla matrice più nchilista ed autodistruttiva del punk, allo sfascio costante, gratuito e all'ABUSO di droghe. Tuttavia pensiamo anche che se qualcuno sceglie di ubriacarsi, drogarsi e distruggere la propria vita dietro a certe cose, è liberissimo di farlo senza dover avere paura dell'incombere della "Milizia armata degli Straight Edge durieppuri". In sostanza non siamo a favore ne di un estremo ne dell'altro e sosteniamo che anche qualcosa come lo Straight Edge vada primariamente vissuto come scelta di vita personale e non predicato come una religione. Del resto anche gruppi come i Minor Threat o i 7 Seconds, pur incoraggiando uno stile di vita libero da abusi di droghe, mica andavano in giro a dire alla gente come ha da vivere la propria vita. Nel caso specifico dei L.E..S.F.A. Nessuno di noi ha dei seri problemi con la droga comunque, quindi la questione "abuso" non ci ha mai causato particolari problemi. Il collettivo del centro sociale in cui alcuni di noi militano (C.S. Terra Di Nessuno) è a forte stampo antiproibizionista e come puoi immaginare certe discussioni sono quindi all'ordine del giorno, ma è difficile stabilire quale sia effettivamente la via "migliore", quando si tratta di un discorso talmente individuale e personale.

7) parlatemi della scena genovese

  1. Altra domanda interessante e abbastanza diffcile. La situazione da un punto di vista "politico" è sempre stata, almeno negli ultimi anni, relativamente tranquilla, per quanto riguarda gli spazi autogestiti. C'è da dire che i genovesi sono generalmente un popolo abbastanza rude e bellicoso quando si tratta di collaborazioni fra realtà tutto sommato affini. Siamo sempre bravissimi, nonostante la (quasi) inconsistenza ed inesistenza di movimenti di estrema destra a farci la guerra fra di noi, spesso per i motivi più futili, anche se ultimamente le cose stanno migliorando...la gente si parla un po di più(Tutto questo scritto facendo una terribile sintesi di un argomento sul quale ci servirebbe un'intervista apposta). Quando invece si parla di punkhardcore Genova è sempre stata una città abbastanza "difficile", con poco seguito(anche se qualche passo avanti è stato fatto negli ultimi periodi) e con pochi gruppi(oltre a noi ti possiamo citare Distemper, Esalazione, Cocks, Locals e pochi altri). Quello che secondo noi ha sempre un po fregato la realtà Genovese è comunque la poca continuità, inquanto abbiamo avuto parecchi periodi di "vuoto", specie nel periodo nel quale con i nostri gruppi precedenti abbiamo iniziato a muovere i primi passi(2007/2008). Tutto ciò ci ha spinto comunque a metterci in gioco in prima persona e a cercare di organizzarci le cose il più possibile con le nostre forze. Posto fondamentale per noi è stato ed è tutt'ora il Centro Sociale Terra Di Nessuno, il cui collettivo ci ha accolto ed aiutato sempre molto bene, dandoci modo di muoverci, organizzarci ed insegnadoci un sacco di cose, sia da un punto di vista tecnico(come gestire un impianto/organizzare un concerto ecc...), sia da un punto di vista umano e pratico. La stessa Lanterna Pirata Records è nata per cercare di coordinare tutte le nostre attività e progetti, nel tentativo di concretizzarli. Anche a livello di organizzatori negli altri posti autogestiti vi sono state o vi sono comunque persone che hanno dato molto per questo genere di attività, anche se non sempre si è andati bene daccordo.

8) Ritenete utile l'esistenza delle fanzines cartacee? E'utile per voi quest'intervista?
  1. Le Fanzine avranno sempre un loro posto come minimo "ad honorem" nella sottocultura punk. Anche se magari non ricoprono più il ruolo cosi importante che avevano un tempo, dopo la venuta di Internet e del web 2.0. Il cartaceo avrà sempre un suo perchè. Per quanto molta gente le bollerà come un qualcosa da nostalgici e di ormai superato le fanzine non saranno mai realmente rimpiazzabili. Pensiamo/Penso di esserci/mi già spiegati/o abbastanza bene in merito nell'introduzione di Loser Times N.1. Un'intervista, che sia su un blog o su una fanzine è sempre utile, già solo per il fatto di poter poter mettere determinati discorsi e posizioni su carta e poterli elaborare.

9) Piani per il futuro

  1. Fra i piani per l'immediato futuro abbiamo qualche data fissata in giro per presentare il dischetto e la programmazione di un Tour Europeo che ci dovrebbe vedere affiancati per una settimana ai nostri compari spezzini degli Slaughter in The Vatican, e che dovrebbe, ad Agosto(dal 3 al 10), toccare Svizzera, Germania, Olanda e ritorno, speriamo se ne faccia qualcosa. Abbiamo anche una manciata di testi che speriamo di potere presto concretizzare in nuovi pezzi per uno split 7"(non sappiamo ancora bene con chi)...Per il resto speriamo di poter continuare ad organizzare concertini da noi al Terra Di Nessuno e di continuare a fungere da "punto di connessione" per i gruppi in tour.

10) Saluti e grazie a...

10) Grazie a: Te per l'intervista e per la tua fanzine, ormai uno dei pochi "pilastri" cartacei rimasti. Un abbraccio a tutti coloro che durante questa nostra esperienza ci hanno dato supporto in qualche maniera, venendo ai concerti, stappando birrette, comprando dischi ecc...Un ringraziamento speciale anche a Valerio del Valium Studios che ci ha dato una gigantesca mano con la registrazione di "Che L'Inse?", una persona molto seria nel suo approccio alle registrazioni e al contempo davvero un buon amico e un bravo ragazzo.

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